Veröffentlicht: 17.03.2018

Melon Coin

Perché è nato il protocollo Melon Coin?

Il protocollo open source di Melon Coin permette di gestire in modo decentrato le risorse digitali disponibili sulla blockchain di Ethereum.

Chiunque ha l’opportunità di creare, gestire ed investire nelle risorse digitali. La performance dei diversi fondi è stata testata e dimostrata. Puoi investire in altri portafogli, mentre altri utenti hanno modo di investire nel tuo.

Il software di base non ha difficoltà a supportare le transazioni “multi-token” facendo ricorso ad un’unica interfaccia.

Grazie ai moduli aggiuntivi, invece, vengono garantite funzionalità quali feed di prezzo, calcolo dei livelli di rischio e conformità KYC.

Nel mondo della finanza i fondi comuni di investimento noti come hedge fund permettono di gestire con intelligenza le attività per conto di terzi.

Tuttavia, nell’ambito della “cripto-security” non è ancora possibile contare su un’infrastruttura tecnologica adeguata. Quest’ultima non riesce ad assicurare servizi controllabili, sicuri e di semplice gestione.

Proprio per far fronte a questo problema è nato il Melon Coin Protocol.

I vantaggi di Melon Coin in materia di hedge fund

La migrazione degli hedge fund all’interno di una blockchain apporta una serie di benefici a tale segmento di mercato. Questo si traduce, essenzialmente, nell’abbassamento della soglia di ingresso, che ha come conseguenza:

  • Una maggiore trasparenza delle prestazioni, il che consentirebbe di individuare con maggiore facilità i cattivi risultati.
  • Una riduzione dei costi generali (per il processo di audit e le operazioni di prenotazione, riconciliazione e fatturazione).
  • La possibilità di entrare investendo cifre più basse, aspetto che favorisce i fondi più piccoli.
  • Un settore di hedge fund più snello e diversificato, che potrebbe spingere gli investitori più piccoli a partecipare.

Quanto appena indicato, per il settore della gestione dei fondi, sarebbe anche un invito a scoprire le risorse crittografiche esistenti.

Allo stesso tempo, fungerebbe da supporto agli operatori nel convertire le risorse tradizionali in token di blockchain.
Il Melon Coin Protocol ha come obiettivo quello di risultare utile nella gestione delle risorse.

La versione operativa di Melon Coin e la tassazione della piattaforma

È alla fine del 2017 che si è assistito al lancio di una versione operativa di Ethereum.

Il Melon Coin Protocol fornisce software di base per chi gestisce i portafogli, inoltre, mette a disposizione anche una serie di funzionalità avanzate, dagli strumenti per la determinazione del prezzo a quelli volti ad individuarne la volatilità.

La crescita dei prezzi dei token cerca di compensare i costi associati allo sviluppo dei moduli. Si ritiene che ciascuna categoria disponga di differenti livelli di inflazione, nonostante non sia stato stabilito un tasso esatto.

Come vengono impiegati i token?

I Melon Coin Token (MLN) vengono impiegati per pagare le tasse della piattaforma.

Le transazioni ad alta frequenza (High-frequency trading) porterebbero al consumo di un elevato numero di token, transazioni a bassa frequenza, invece, ne richiederebbero un numero minore.

La tassa da pagare confluirà in uno o più “contratti intelligenti”. Le parti interessate che mirano a partecipare alla governance futura hanno la possibilità di votare in merito a come i token dovrebbero essere spesi.

Inizialmente i token saranno presenti su Ethereum Blockchain. Una volta che Melon Coin darà il via all’attività di treding, tutti i token esistenti su Etherium verranno supportati.

Quando le piattaforme multi-livello, ad esempio Cosmos e Polkadot, risulteranno complete, la situazione sarà probabilmente destinata a cambiare.

Uno degli obiettivi di Melon è supportare sia le blockchain pubbliche che le “Permissioned Blockchain”; tale ambizione potrebbe richiedere la migrazione della piattaforma.

Quali sono le condizioni per la vendita dei token

Per supportare la prima offerta di vendita al pubblico (nota come crowdsale) è attesa la creazione di un massimo di 1,25 milioni di token MLN.

Un’ulteriore emissione di token, in futuro, servirà a finanziare fasi di sviluppo ulteriori. 500.000 token verranno resi disponibili nel corso del primo crowdsale.

150.000 token saranno bloccati (o non negoziabili) per un periodo di 2 anni, per i fondatori, i consulenti e i partner commerciali.

Questo si verificherà, in pratica, fino al momento in cui Melon risulterà completamente operativo o, comunque, ben programmato.

100.000 token commerciabili saranno creati per Melonport, mentre altri 500.000 verranno riservati ad un futuro crowdsale.

Nota: La creazione di nuovi token da parte del Melon Coin Protocol ha luogo in seguito all’influsso esercitato dall’inflazione.

Lo schema di prima divisione presentato, pertanto, riflette unicamente la distribuzione MLN al momento dell’avvio.

Sarà destinato a cambiare nel momento in cui il numero di token aumentaterà; il 100% di tali token andrà agli sviluppatori di moduli. Ad oggi non è stato definito un piano relativo all’ inflazione.

Quanto valgono i token di Melon Coin?

Il prezzo è stato fissato a 2,2 MLN / ETH, che è un cap di 227000 ETH. Queste cifre equivalgono a circa 245 milioni di dollari USA, ad un prezzo ETH di 1080 dollari USA.

La vendita non è aperta ai cittadini statunitensi. I partecipanti alle vendite pubbliche devono firmare digitalmente una dichiarazione nella quale certificano di non essere cittadini statunitensi.

Un token MLN è negoziabile quattro settimane dopo la vendita. I partecipanti statunitensi interessati hanno la possibilità di acquistare i tokens sul mercato secondario.

A che punto è il progetto?

Melonport ha sviluppato il software di base, una prima serie di moduli e un portale di protocollo facile da padroneggiare, disponibile su Ethereum Testnet.

Melon Coin ha confermato diverse partnership “beta-testing”; è possibile ricordare, tra le altre, quelle con CoinFund, Token Market e Cryptodex.

Nel 2017 il software di base è stato perfezionato, usufruendo di un maggior numero di moduli, stringendo altre partnership e facendo ricorso a diversi audits.

Quanto è avvenuto dimostra la volontà di divenire pienamente attivi a breve.

A febbraio 2018, in seguito al lancio della versione live, il team ha concentrato i suoi sforzi su due aspetti: il modello di governance e la connettività “multi-chain”.

Il piano attuale prevede la raccolta di fondi per finanziare questi due aspetti. Prevede la crescita di due soluzioni di imposta sulle transazioni MLN e lo sviluppo di attività per la MLN Transaction Tax Solutions.

Chi si nasconde dietro al progetto? I nomi di sviluppatori, amministratori e consulenti

È Melonport la società che ha sviluppato Melon Coin. Attualmente la sua struttura è composta da due cofondatori e da diversi consulenti.

Reto Trinkler è lo sviluppatore di Melon e CTO di Melonport. Ha studiato matematica all’ETH di Zurigo, prestigiosa università situata nel territorio svizzero.

Ha iniziato a sviluppare Smart Contracts su Ethereum a partire dal 2015. Ha inoltre contribuito allo sviluppo di software per la società di consulenza blockchain Brainbot Technologies.

Infine, il suo nome è legato allo sviluppo di un algoritmo destinato al mondo delle scommesse sportive.

Mona El Isa opera in qualità di amministratore delegato di Melonport.

Questo ex trader di Goldman Sachs ha lavorato nel macro fondo di Ginevra Jabre Capital, e ha anche lanciato un hedge fund prima di dirottare i suoi interessi alla blockchain.

Fanno parte del gruppo di consulenti il notissimo sviluppatore di blockchain Dr. Ing. Gavin Wood, l’imprenditore svizzero Dr. Andreas Glarner e Jehan Chu e Jehan Chu.

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